SUMMER SEA KAYAK EXPEDITION

L'isola di Lesbo è la terza isola greca e la seconda del Mar Egeo.
E' famosa per avere dato i natali alla poetessa Saffo e per il suo Ouzo, liquore di anice che qui è particolarmente aromatizzato.
Lesbo ha uno sviluppo costiero di 350 Km e, come tutte le isole del Mare Egeo in agosto, è caratterizzata dalla presenza quasi costante del Meltemi, il vento da NNW che mantiene "accettabile" la temperatura della secca estate isolana.
La probabilità del 27% che soffi con forza uguale o superiore a 4 Beaufort, unita alla bellezza dei paesaggi costieri, ne fanno un'ottima meta per un breve viaggio estivo.
Sarà, ancora una volta, un divertente viaggio con un compagno invisibile...
Tatiana e Mauro

venerdì 15 agosto 2014

Achladeri - Koukouvagia (27 Km)

La notte è stata lunga e tranquilla, eccezion fatta per il latrato del cane mentre montavamo la tenda e per il canto del gallo che si è protratto dall'aurora fino alle nove, l'ora della nostra sveglia naturale di stamattina.
Cerchiamo senza troppa convinzione gli scavi archeologici di Pirra, segnati sulla carta ma distanti un paio di chilometri, troppi sotto il sole cocente...
Oggi le previsioni annunciano calma di vento, che in effetti non si leva neanche in tarda mattinata, come invece è sempre accaduto nei giorni passati. Potremmo riuscire a tornare in mare aperto, quindi, anche senza contare sulla spinta vigorosa del vento a favore, ma almeno senza dover combattere col vento contrario.
Staremo a vedere.
Il versante meridionale del Golfo di Kallonis è poco più antropizzato rispetto a quello settentrionale, ma le poche case di campagna si mimetizzano bene tra gli uliveti. Tanto sono brulle e gialle le colline di là, tanto sono rigogliose e verdi quelle di qua del grande mare interno.
L'acqua invece è sempre calda allo stesso modo: abbiamo deciso di ribattezzare il golfo "il grande lago dei pesci saltellantic, forse anche loro in cerca di un po' di refrigerio ogni volta che si slanciano fuori da quella sauna...
Due splendidi fenicotteri rosa si alzano in volo accanto ai nostri kayak e per qualche minuto seguono la nostra rotta. Il loro verso non è dei più musicali ma il battito leggero delle ali ed il lungo collo proteso in cielo sono uno degli spettacoli più affascinanti di Madre Natura.
Costeggiamo la linea sinuosa e bassa della costa fino a Skala Polichnitos, uno dei tanti piccoli villaggi di pescatori che animano il golfo.
Questo, però, ci riserva una graditissima sorpresa: ritroviamo, seduti ad un tavolino del porto, i due inglesi di Birmingham che avevamo avuto come vicini di tavolo qualche giorno fa, nella taverna dei fiori di zucca fritti di Kalo Limani. Ci invitano a sederci con loro e ci offrono una birra ed un caffè frappe'. Confessano di aver pensato spesso a noi e di aver scrutato la costa col binocolo nella speranza di avvistare i nostri kayak.
Rosie e Pete hanno visitato l'isola per la prima volta nel 1993 e da allora ci son tornati spesso. Ci dicono più cose di una guida turistica: che le strade sono migliorate, che il turismo ha avuto una crescita ed ora una flessione, che i rapporti con i turchi si sono distesi al punto che non solo sono state chiuse quasi tutte le basi militari, ma oggi (o chissà, magari da sempre!) i greci di Lesbo guardano alla televisione soap opera turche, ascoltano musica turca e ballano persino la danza del ventre. Li facciamo sorridere spiegando che nel nostro giro intorno all'isola non abbiamo mai intravisto delle frontiere, inutili e pericolose invenzioni degli uomini... e loro ricominciano a raccontare dei paesini dell'entroterra, della Foresta Pietrificata, dell'aeroporto di Mitilini... soprattutto ci chiedono un sacco di cose sul kayak, sulla programmazione del viaggio e sulle prossime nostre tappe... magari ci incontreremo ancora!
Alle quattro del pomeriggio riprendiamo la navigazione, accompagnati da una leggera brezza, piacevole e che cambia spesso direzione.
In un paio d'ore guadagniamo l'uscita del golfo. Ora che possiamo, ci dispiace un po' lasciarlo, e per ritardare il momento dei saluti ci concediamo una breve sosta vicino all'unica chiesetta bianca sullo stretto.
Mauro si prepara l'ennesima sigaretta, borbottando come sempre che è più il tabacco che s'è portato via il vento di quello che s'è portato lui in viaggio... c'è però un risvolto positivo, come sempre in ogni cosa: deve rollarsi una seconda sigaretta, così io ho più tempo per perlustrare la spiaggia in cerca di conchiglie!
Riprendiamo la navigazione giocando un po' con gli allineamenti dei dromi disposti a terra e con le luci rosse e verdi che in mare delimitano il canale di navigazione. L'ingresso per le grandi imbarcazioni non deve essere affatto semplice, per la presenza sia di molti scogli affioranti che di varie correnti perfettamente visibili. Solo una barca a vela entra mentre noi usciamo: è la prima che vediamo, a vele spiegate che risale il vento.
Finalmente l'acqua è di nuovo fresca ed i fondali tornano ad essere visibili anche a grandi profondità. Esultiamo al primo branco di castagnole che avvistiamo, più ancora che per il nostro magnifico campo per la notte: la spiaggia è corta e di ciottoli grandi come uova di dinosauro ed il terrapieno è stato appena visitato da una mandria di mucche ma... visto che la luna tarda a sorgere, in cielo si accende una stellata increbile!
Mentre Mauro cucina un bulgur da favola, passiamo in rassegna tutte le nostre costellazioni preferite: il Delfino, il Cigno, il Cancro, lo Scorpione, il Serpente, il Grande ed il Piccolo Carro, Cassiopea, Pegaso... sono talmente tante, le stelle in cielo questa notte, che ad un certo punto, lungo la Via Lattea, ne comincia a cadere più di una...
 

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