SUMMER SEA KAYAK EXPEDITION

L'isola di Lesbo è la terza isola greca e la seconda del Mar Egeo.
E' famosa per avere dato i natali alla poetessa Saffo e per il suo Ouzo, liquore di anice che qui è particolarmente aromatizzato.
Lesbo ha uno sviluppo costiero di 350 Km e, come tutte le isole del Mare Egeo in agosto, è caratterizzata dalla presenza quasi costante del Meltemi, il vento da NNW che mantiene "accettabile" la temperatura della secca estate isolana.
La probabilità del 27% che soffi con forza uguale o superiore a 4 Beaufort, unita alla bellezza dei paesaggi costieri, ne fanno un'ottima meta per un breve viaggio estivo.
Sarà, ancora una volta, un divertente viaggio con un compagno invisibile...
Tatiana e Mauro

venerdì 15 agosto 2014

Koukouvagia - Melida (23 Km)

Il sole bussa alla nostra tenda prima delle sette del mattino per annunciare che oggi è il gran giorno!
Non perché è Ferragosto. Neanche perché c'è un'umidità eccezionale ed una foschia che nasconde l'orizzonte. Nemmeno perché sarà il giorno più caldo del viaggio...
Oggi è una giornata speciale perché ieri sera Mauro ha sorteggiato il materassino nuovo ed io ho vinto il suo Voyager!
Oggi il Voyager spetta a me!
Sono contenta come una bambina: devo prenderci ancora le misure, ma è un kayak veloce come una freccia. Appena mi perdo dietro i miei soliti sogni ad occhi aperti, perdo Mauro, che sul Baidarka rimane indietro come toccava a me nei primi giorni di viaggio.
Il Voyager è un kayak degno del nome che porta: viaggia sicuro, basso sull'acqua, stretto e lungo, con un'ottima capacità di carico, una grande direzionalità ed una stabilità primaria bassissima... è un vero godimento!!!
Mi pavoneggio come modella...
Scoviamo una caletta ridossata dai colori talmente invitanti, a terra ed in mare, che ci fermiamo anzitempo.
Pranziamo sotto un sole cocente, senza neanche tirar fuori gli ombrellini, per approfittare fino in fondo della calura estiva greca.
Dopo un secondo shampoo, mi 
concedo un pisolino come desideravo da tempo: sdraiata sulla battigia di fine sabbia rossastra, le gambe in ammollo nell'acqua fresca e trasparente, la testa poggiata sui ciottolini policromi su cui riposano anche i kayak... mi sveglio "salmonata" e contenta!
Oltre Akrotiri Agios Fokas, il promontorio su cui campeggia un invisibile tempio greco dedicato a Dioniso, si apre un litorale basso e sabbioso lungo 12 chilometri. Temiamo stabilimenti balneari caotici e rumorosi, ma ci ricordiamo subito che Lesbo è un'isola fuori dalle tradizionali rotte turistiche. In giro non c'è quasi nessuno. Quasi.
Scendiamo nei pressi di Vatera per fare spesa e ci viene incontro a braccia aperte Stavros, un ragazzo che avevamo "incrociato" ieri nel Golfo di Kallonis. Nuotando verso di noi, ci aveva raccontato, tra un'ondicella e l'altra, di avere anche lui un kayak, un folder russo con cui di tanto in tanto traversa il golfo. "Fratelli italiani", ci dice oggi, in un italiano senza accento che ci racconta di avere studiato anni fa in un corso serale per adulti ad Atene. Dopo grandi chiacchiere, ci regala un'anguria ed un melone: "Perché sono molto ammirato ed invidioso del vostro giro in kayak. Buon proseguimento!"
E se ne va...
Questo è proprio il viaggio degli incontri speciali!
Del resto, sono le persone che incontri a rendere speciale il viaggio!
La costa torna alta e rocciosa nelle vicinanze dell'unico abuso edilizio dell'isola, un piccolo villaggio turistico abbandonato da tempo ed ora ricoperto di graffiti. Le rocce richiamano i colori dei sassolini della spiaggia su cui mi sono addormentata a pranzo: rosso mattone, verde oliva, giallo ocra... C'è una chiesetta bianca incastonata in un piccolo canyon, che mi ricorda quello di Furore nella Costiera Amalfitana, ma che qui si chiama Kifti.
Quando cominciamo ad avere di nuovo fame, appare il piccolo e suggestivo borgo di Melida, animato e colorato come piace a noi. Poche case, poche barche, poca gente. Siamo sempre gli unici stranieri...
Montiamo il campo in un batti baleno, accanto ad altre tende di un appartato 'campeggio libero organizzato'... come fosse del tutto naturale... e come sarebbe bello che fosse, sempre e dovunque!
Alle otto di sera, per coronare degnamente questa giornata tanto intensa, siamo già seduti al miglior tavolo della taverna!!!

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