Come noi, del resto.
Lasciamo la nostra caletta da sogno non appena fanno capolino i soliti surfisti.
Per un momento pensiamo di circumnavigare l'isola dirimpetto, Megalonission, col suo faro alto ed imponente che già ieri ci salutava da lontano. Ma i 20 nodi di vento contrario ci fanno desistere dall'intento. Preferiamo avere il vento in poppa e filare veloci verso sud.
Appena superiamo Akrotiri Saratsina, il capo che chiude l'ampio golfo di Sigri, dobbiamo ricrederci: siamo entrati in una delle zone più suggestive della Riserva Naturale di Lesbo, una piccola Scandola greca, come quella còrsa rossa nelle rocce a precipizio sul mare e verde nelle acque trasparenti ancora gelate. Rallentiamo l'andatura.
Il vento soffia costante da nord ovest e spiana il mare. Le secche che si allungano in corrispondenza di ogni capo, spesso intorno ai faraglioni più belli, si mimetizzano alla perfezione sotto lo specchio iridescente dell'acqua. Un paio di volte gli improperi di Mauro mi fanno intendere che il Voyager si è seduto su qualche scoglio affiorante. Meglio così, la sua chiglia non poteva rimanere ancora a lungo immacolata!
Per una decina di chilometri è un andare molto piacevole.
Lungo il percorso incrociamo una sola barchetta, rossa come le rocce dell'insenatura in cui s'è ancorata. I tre uomini ci urlano qualcosa. Ormai abbiamo imparato a rispondere in greco che non parliamo greco: "Dhen milo elinika". E loro incalzano in inglese: "Where are you coming from?" - "Mitilini" - "Are you kidding?!?" - "No, I'm serious" - "Well, you're brave!!!"
Coraggiosi lo siamo sul serio: per affrontare il bagno di folla di Skala Eressou, un piccolo borgo zeppo di taverne con palafitte e verande sul mare, file di ombrelloni monocolori e centri di sport d'acqua... una mostruosità del divertimento, come si affretta a definirla il buon Mauro.
È la prima volta che, nonostante la spiaggia attrezzata, non troviamo neanche l'ombra di una doccia ed una fontanella, che ovunque abbondano in Grecia, insieme ad una panchina all'ombra e ad una cabina in legno per cambiarsi... qui, invece, è tutto a pagamento!
Facciamo un po' di spesa perché siamo a corto di pane, biscotti e frutta fresca.
Ci sediamo di fronte ai kayak sorseggiando una birra ed un caffè frappè. Quando ordiniamo due kebab 'imperiali' accade l'irreparabile: il programma di scrittura impazzisce e fa impazzire pure me!
Ma quanto erano più sicuri (e salutari!) i vecchi messaggi in codice legati alle zampette dei piccioni viaggiatori?!? Quelli sì, che erano dei geni, i piccioni ed i loro addestratori! Altro che i moderni programmatori!!!
Per far sbollire la rabbia, Mauro mi rimette in kayak e mi fa pagaiare fino a notte fonda. Beh, si fa per dire, perché subito dopo il tramonto infuocato a nord, sorge a sud una luna rossa che fa allungare le nostre ombre sulla spiaggia scelta per il campo.
Due ragazzi ci avvicinano subito: "Fate attenzione a dove mettete i piedi: ci sono gli scorpioni!"
Ecco, mancavano solo loro!
Sorseggiamo dell'ottimo whisky scozzese mentre tentiamo ancora di aggiornare il blog...
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