SUMMER SEA KAYAK EXPEDITION

L'isola di Lesbo è la terza isola greca e la seconda del Mar Egeo.
E' famosa per avere dato i natali alla poetessa Saffo e per il suo Ouzo, liquore di anice che qui è particolarmente aromatizzato.
Lesbo ha uno sviluppo costiero di 350 Km e, come tutte le isole del Mare Egeo in agosto, è caratterizzata dalla presenza quasi costante del Meltemi, il vento da NNW che mantiene "accettabile" la temperatura della secca estate isolana.
La probabilità del 27% che soffi con forza uguale o superiore a 4 Beaufort, unita alla bellezza dei paesaggi costieri, ne fanno un'ottima meta per un breve viaggio estivo.
Sarà, ancora una volta, un divertente viaggio con un compagno invisibile...
Tatiana e Mauro

venerdì 8 agosto 2014

Palios - Kagia (21 Km)

Le previsioni meteo annunciavano tutte in perfetta concordia una breve perturbazione notturna con 2mm di pioggia. Abbiamo così predisposto il telo esterno della tenda, quasi mai usato in estate. Ed abbiamo scoperto che non è più impermeabile: comprensibile, dopo 26 anni di onorato servizio (26, esatto: regalo di quel genio insuperabile di mio fratello per i miei 18 anni!)!
Il nostro primo temporale estivo in Grecia ci sorprende nel cuore della notte, alle 3 in punto, e inzuppa tutto, la tenda, i sacchi a pelo, noi, tutto!
La pioggia scende a secchiate, altro che 2mm! E ricomincia alle 7 del mattino, quando il fronte nuvoloso sembrava ormai migrato verso sud: ci spostiamo in un angolino del villaggio più riparato ma vento e pioggia continuano ad imperversare sulla nostra povera tendina... facciamo appena in tempo ad asciugarla, picchettarla e tirantarla che smette di piovere, cala il vento ed il mare, prima agitato, si placa all'istante e diventa uno specchio.
Alle due del pomeriggio, salutati tutti gli amici di Palios, ci rimettiamo in kayak, felici di poter recuperare una giornata di navigazione che pensavamo ormai persa.
Ma dietro il capo è in agguato la psarotaverna di Limani: specialità pesce! Dovremmo forse deciderci a trascorrere più ore seduti in kayak che non a tavola ma... quant'è bbbuono il polipo alla brace!!!
Sono ormai le 19 quando riusciamo a schiodarci da lì: pagaiamo d'un soffio oltre le scogliere basse di Capo Feros e anche oltre il faro in disuso di Capo Korakas, non tanto per recuperare la giornata trascorsa a gozzovigliare, quanto per via delle spiagge impraticabili, tutte ricoperte di detriti e plastiche e...
Ci ricordiamo dei numerosi bidoni blu spiaggiati all'Eubea, provenienti dagli allevamenti ittici che ovunque contornano l'isola. Di questo tratto di Lesbo conserveremo il ricordo dei tanti tubolari galleggianti per l'acquagym e delle tantissime palle colorate incastrate tra gli scogli (ne recupero soltanto una, blu, bellissima, e mi chiedo: ma perché non mi capita mai - MAI! - di incontrarle in mare, mentre pagaio al largo, invece che a riva?!? Sbaglio i tempi?!? Oppure le palle seguono delle loro rotte segrete che non incrociano mai quelle dei kayak?!?)
Si infittisce anche il mistero di tutti questi gommoni spiaggiati: ne contiamo decine e decine, alcuni grigi come i soliti gommoni da diporto, altri neri, blu e rossi. Sono accartocciati tra gli scogli oppure sfilacciati sui ciottoli, spesso con la paratia in legno della poppa ancora perfettamente integra... chissà che Lesbo non sia una sorta di Lampedusa greca.
Veniamo però attratti da uno spettacolo a cui non avevamo mai assistito prima, e che dal mare è due volte più bello: all'imbrunire, il paesino di Kilo, arroccato in montagna come un presepio, accende in un sol colpo tutte le sue luci, quelle giallognole dei tornanti che si avvitano intorno ai boschi e quelle biancastre del centro che salgono su fino al tetto più alto.
Sbarchiamo sotto un frondoso filare di tamerici che è ormai calata la notte e di notte montiamo la tenda sui ciottoli rossastri, mentre un gattino rosso ci saltella intorno. Neanche a farlo apposta, siamo vicini ad altre due taverne ma, ancora gonfi come due otri, stavolta gli giriamo le spalle.
Volgiamo l'ingresso esattamente a nord: il Grande Carro, la Stella Polare e Cassiopea diventano le lucine del nostro porticato!

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