SUMMER SEA KAYAK EXPEDITION

L'isola di Lesbo è la terza isola greca e la seconda del Mar Egeo.
E' famosa per avere dato i natali alla poetessa Saffo e per il suo Ouzo, liquore di anice che qui è particolarmente aromatizzato.
Lesbo ha uno sviluppo costiero di 350 Km e, come tutte le isole del Mare Egeo in agosto, è caratterizzata dalla presenza quasi costante del Meltemi, il vento da NNW che mantiene "accettabile" la temperatura della secca estate isolana.
La probabilità del 27% che soffi con forza uguale o superiore a 4 Beaufort, unita alla bellezza dei paesaggi costieri, ne fanno un'ottima meta per un breve viaggio estivo.
Sarà, ancora una volta, un divertente viaggio con un compagno invisibile...
Tatiana e Mauro

lunedì 18 agosto 2014

Pigadakia - Charamida (24 Km)

Colazione al tavolo, da gran signori!
Il paese si sveglia tardi.
Incontriamo solo un pescatore, che chissà perchè parla spagnolo e fa gli onori di casa: "Si necessitas agua, quitala". Ma di acqua non abbiamo bisogno, né di cibo, abbiamo tutto in abbondanza. Ci mancano solo delle altre ferie... il viaggio, purtroppo, sta volgendo al termine e domani saremo di ritorno a Mitilini.
Il Meltemi sembra sapere che sono i nostri ultimi giorni di viaggio ed è venuto a porgerci i suoi saluti: da ieri soffia senza sosta, cala un po' solo durante la notte, e continuerà così anche domani.
Un kite-surfer incontrato in spiaggia un paio di giorno fa ci aveva detto che, per tornare a far volteggiare in aria le loro vele colorate, lo stavano aspettano... ed il Meltemi non si è certo fatto attendere.
Stamattina pettina il Golfo di Geras ed i campi all'intorno, scompiglia i filari di pioppi che corrono oltre la spiaggia e trasporta sull'isola una folta schiera di nuvole paffute e grigiastre. Anche se non fa più il caldo torrido dei giorni passati non sono comunque previste piogge.
Possiamo dare inizio alla giornata.
Entriamo nel piccolo porticciolo di Gialou Pigadi, adagiato proprio in fondo al golfo ed abbellito da una vecchia ciminiera di mattoni rossi.
Il vento rinforza quando iniziamo a ridiscendere il versante orientale del golfo, tutto un susseguirsi di villette sparse nella campagna e nascoste dagli ulivi... in men che non si dica, copriamo gli undici chilometri che ci separano dalla idilliaca ansa di Anemomilos, dove consumiamo un pasto disintossicante a base di anguria e melone.
Il Meltemi non cala. Si formano onde più consistenti che fanno beccheggiare i tre pescherecci ancorati in rada e che creano un piccolo dumping sulla riva sassosa. Il Voyager, col suo pozzetto ampio, permette una risalita alla cow-boy molto agevole e Mauro è sempre il primo a prendere il mare.
Costeggiamo velocemente le ultime anse dello stretto, dove il vento si diverte a roteare in ogni direzione, specie quando le barche a vela cercano un ridosso sicuro per calare l'ancora. A noi ci spinge fuori dal golfo in tutta fretta, mentre passa un barchino carico di gente (deve essere un taxi collettivo che effettua corse regolari tra le due sponde, perché è da ieri che va avanti e indietro a tutte le ore).
Il Meltemi imbianca anche il mare fuori dal golfo e ci fa penare un po' per raggiungere la nostra meta finale.
Ma tra gli ombrelloni della spiaggia di sassolini scuri si intravedono i tavoli apparecchiati di una taverna e noi non aspettiamo neanche che cali il tramonto. L'ultimo sole ci illumina con le gambe sotto uno di quei bei tavolini in legno...

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